I vini della Borgogna

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La collocazione geografica della Borgogna
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Collocazione geografica

La Borgogna è una regione storica francese, che la riforma amministrativa del 2016 ha inglobato nel territorio amministrativo Borgogna-Franca Contea. E’ collocata ad ovest della Svizzera, da cui è separata proprio dai territori prevalentemente montuosi della Franca Contea.

I quattro dipartimenti amministrativi.
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Suddivisione amministrativa

Il territorio centrale della Borgogna è costituito da altipiani calcarei, che si inclinano dolcemente verso nord-ovest ma si abbassano bruscamente verso sud-est. Si comprende perciò perché la Borgogna abbia una popolazione residente che è meno di un quinto della Lombardia, pur avendo una superficie maggiore del 30%. La superficie agricola utile (SAU) rappresenta quasi il 60 % della superficie della Borgogna. Seconda regione di Francia per la produzione di bovini, è specializzata soprattutto nella coltivazione dei cereali, dei semi oleosi e naturalmente del vino.

Secondo un approccio geografico è interessante notare che non tutte le aree del vino di Borgogna sono all’interno della Regione. I vigneti di Nièvre, a ovest, sono in Borgogna ma appartengono al gruppo dei vini della Loira, mentre i territori del Beaujolais, caratterizzati dal vitigno Gamay, sono racchiusi nella promozione, legislazione e amministrazione dei vini di Borgogna, pur essendo quasi tutti nella regione del Rodano, più a sud.

La viticoltura comunemente considerata della Borgogna è suddivisa in tre dipartimenti amministrativi (Yonne, Côte-d’Or, Saône-et-Loire) per complessive cinque più due zone vinicole.

Le zone enologiche prossime alla Borgogna. Nevers a Ovest è considerata zona enologica della Loira. A Nord ovest: Grand vins d’Auxerre e Chablis. A Nord i vigneti Châtillonnais.

Zone enologiche

La regione viticola della Basse-Bourgogne si trova a nord-ovest, separata dalle altre zone viticole, è nota per la denominazione Chablis e il gruppo dei Grand vin d’Auxerre. Fa geograficamente parte del dipartimento dello Yonne, che prende il nome dal fiume che lo attraversa. Le acque che piovono in questa zona raggiungono Parigi, portate dalla Senna della quale lo Yonne e il Serein sono affluenti.

All’estremo nord del dipartimento geografico Côte-d’Or, si trovano i vigneti Châtillonnais in cui si produce il crémant (spumante) di Bourgogne e anche vini regionali di Borgogna. I fiumi di questa zona sono affluenti diretti della Senna, dato che si trova a nord dello spartiacque che la divide dal bacino del Saone. 

Le quattro più una zona dei vini di Borgogna nell’areale del Saone
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Le altre zone viticole sono collocate da nord a sud sull’areale a ovest del fiume Saone, che confluisce nel Rodano e giunge al Mediterraneo. Procedendo da nord a sud si percorrono circa 200 km. Partendo dal dipartimento geografico della Côte-d’Or, a Dijon (Digione) che è alla stessa latitudine di Innsbruck, si attraversa la côte de Nuits (20km – 3806 ettari), con il suo Pinot Noir. Giunti a Beaune si cambia zona vinicola, ma non dipartimento, per viaggiare nella côte de Beaune (5980 ettari), lasciandola più a sud in prossimità di Chalon-sur-Saone, stessa latitudine del Passo del Brennero. Si prosegue nel distretto di Saône-et-Loire con a nord la Côte chalonnaise (4 350 ha) con i suoi vigneti per lo più separati fra loro e da non confondere con i vigneti Châtillonnais, di cui abbiamo parlato in precedenza. La regione vinicola finisce a  Saint-Gengoux-le-National, dove inizia la Côte Mâconnais (6797 ha) che terminerà a Saint-Amour, all’incirca alla latitudine di Merano. Da qui, sempre proseguendo verso sud ci si addentra nella regione vinicola del Beaujolais (che molti autori non includono nei vini di Borgogna) e che si trova in gran parte nella Regione geografica del Rodano. Il viaggio virtuale finisce poco più a nord di Lione, che è alla latitudine del basso Trentino.

Grappoli di Pinot Nero e Chardonnay
Modificato da Vins Bourgogne

I vitigni

La Borgogna rappresenta il 3 % della produzione vinicola francese, il 6,5 % della produzione di DOC della Francia e lo 0,4 % della produzione mondiale di vino.

Secondo i disciplinari enologici la Borgogna può produrre 1413 vini diversi, conteggiando tutte le denominazioni e le specificità.

La viticultura della Borgogna si basa su quattro vitigni: Lo Chardonnay, che occupa il 51% delle superfici, il Pinot Nero presente nel 39,5% dei vigneti, l’Aligotè 6% e il Gamay che costituisce il 2,5% delle viti coltivate nella Regione.

Il vitigno principe della Borgogna è comunque il Pinot Nero che, secondo studi recenti dell’Università di Montpellier sembra proprio sia originario di queste parti e non derivato da viti variamente importate nel corso dei millenni. Per mutazione naturale il Pinot Nero sarebbe il genitore dello Chardonnay, del Gamay e il nonno dello Syrah, coltivato nel sud del Rodano.

Nella bassa Borgogna, in senso altimetrico, ma in realtà situata a Nord Ovest, zona amministrativa dello Yonne, si coltiva esclusivamente lo Chardonnay, che origina gli Chablis e i grandi vini di Auxerre.

Nella Côte chalonnaise ha la prevalenza l’Aligotè, vitigno a bacca bianca, mentre il Gamay trova il suo terreno ideale più a sud, nella regione vinicola del Beaujolais, proseguendo fuori regione, ma a nord di Lione.

 

La quantità del vino di Borgogna suddiviso secondo i livelli AOC.

La classificazione

I 1413 modelli di vino della Borgogna, sono descritti in 84 disciplinari di produzione, che oltrepassano i 100 regolamenti se si sommano le specifiche degli AOC regionali. I disciplinari possono essere raggruppati secondo una struttura piramidale a tre livelli, che diventano sei con le sottoclassificazioni.

Alla Base 7 AOC regionali che nel loro complesso producono il 53% del vino della Regione. Il secondo livello è costituito da 44 AOC Village (36% in volume), al cui interno sono individuati 640 premier cru, che di fatto rappresentano un terzo livello (10% in volume). La qualità massima è riconosciuta a 33 AOC Grand Cru, che rappresentano solo l’1% del vino di Borgogna.

Le AOC regionali, che costituiscono come detto il 53% del vino di Borgogna, sono suddivisibili in tre ulteriori livelli di classificazione: base (20%), village (18%), indicazione geografica(15%).

Paesaggio viticolo della Borgogna in cui è possibile apprezzare la suddivisione degli appezzamenti in “climat”, nome locale dei “cru”.

Quando si sceglie un vino delle 5 + 2 zone viticole della Borgogna è indispensabile porre attenzione a due elementi:

  • In questa Regione al contrario del Bordeaux la qualità massima è rappresentata da Grand Cru e non da Premier Cru, che è il secondo livello della piramide, ben 10 volte più disponibile.
  • Solo le etichette con indicato Grand cru o Premier cru sono ritenute di qualità elevata.
  • Quando ci vengono proposti vini Bourgogne village o regionali il prezzo non ha nessun motivo di essere elevato, perché non possono essere ritenuti esclusivi.
  • Non sempre è facile distinguere a prima vista un AOC village da un vino AOC regionale con indicazione geografica

Pinot Nero di Borgogna

Come riferimento significativo dei Pinot Nero di Borgogna scegliamo:

Premier Cru, AOC village Morey-Saint-Denis, “climat” Clos Sorbè, produttore Joseph Drouhin.

In Borgogna, quando si parla di “Climat” non si fa riferimento al clima, ma ad un appezzamento viticolo delimitato fisicamente, ossia ad un cru. Se il vigneto è circondto da muri, assume il nome di “clos”.

Siamo nella parte nord della Borgogna, in Côte de Nuits, vitigno 100% Pinot Nero. La denominazione ha un’estensione comunale (village). La superficie vitata nel comune è costituita da 88,48 ettari di Pinot Nero e 5,68 ha di vitigni bianchi (Chardonnay e Pinot Bianco). Al suo interno sono stati individuati 5 Grand Cru e 20 Premier Cru, fra cui Clos Sorbè. La suddivisione di vigneti vicini e fra loro confinanti può sembrare eccessiva, ma è giustificata sia dal punto di vista storico che dalle limitazioni di strade vicinali, sbalzi e giaciture dei vigneti che nella zona sono discretamente variabili per orientamento e pendenza.

Joseph Drohuin è un importante produttore di Borgona, che vinifica e imbottiglia separatamente circa 90 appezzamenti.

Sul sito www.denisperret.fr l’annata 2017 di questo vino è quotata  58,40€

da Les vins de Bourgogne di di Pitiot Sylvain, Servant Jean-Charles.

La quantità del vino di Borgogna suddiviso secondo i livelli AOC.

Descrizione

Tonalità del colore: rosso con poche note violacee, ricorda il colore dei lamponi. Decisamente varietale.

Intensità colorante: media, in valore assoluto. Considerando che il vitigno ha normalmente un colore tenue, potremmo ritenerla buona e non eccessiva.
 
Riflessi lievemente aranciati, con unghia di media profondità che concede, ovviamente, una buona lucentezza.
 
All’olfatto presenta un’intensità elevata, con note di frutta, lievemente floreali, con qualche finezza balsamica che ricorda la resina del pino. La frutta si incentra sulla fragola di bosco e il lampone, secondo me descrittori più precisi della ciliegia, che eventualmente sarebbe un durone.
 
Al gusto ha un buon corpo, tannini setosi, con una leggera cedevolezza nella parte finale d’assaggio. La persistenza retrolfattiva è molto lunga, passa ampiamente i 20 secondi.

 

Giudizio

Varietale. Senza nessuna deviazione. Fa innamorare per profumo e persistenza. Il corpo e il passo finale del gusto, lievemente sotto tono, sono coerenti con l’eleganza trasmessa. Una categoria a sé. Da consigliare, anche se a 60€ è un po’ caro. La filosofia del produttore, descritta di seguito, si ritrova senza dubbio nel bicchiere.

[ ] macerazione e vinificazione durano fra due e tre settimane con lieviti indigeni, in completo controllo della temperatura. Joseph Drouhin ricerca il controllo totale del processo di estrazione; l’estrazione porta colore e sostanza ma non dovrebbe mai essere a detrimento della finezza e della tipicità del vino.

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