Massimizzazione Delle Percezioni, più che un metodo una filosofia.

Come scegliere un vino tra 3 e 12€

GDO, Horeca o e-commerce?

Abbiamo dimostrato che un vino vero può arrivare sulla tavola ad un prezzo vicino a 2€. Era il caso particolare di un medio imbottigliatore, direttamente collegato alla produzione dell’uva, che vende sul mercato di zona, meno di 40km dalla Cantina al negozio.

Valore del vino da 3€ a 12€/btg

L'efficienza

Oltre ai costi delle materie prime (vino, tappo, bottiglia, etichetta, etc.) esistono costi variabili il cui “peso” sulla bottiglia dipende dai volumi prodotti (analisi, certificazioni, burocrazia, disegnatori delle etichette, pubblicità, trasporto etc.). Quando sono coinvolti supermercati e grosse aziende l’efficienza è notevole. Tuttavia essa diminuisce drasticamente quando sono coinvolte medie aziende ed enoteche o ristoratori. Di fatto, un piccolo produttore può accedere solo ad un mercato di nicchia, molto vicinale o dove viene apprezzato e stimato.

GDO - HoReCa - e-commerce

Probabilmente avrai sentito parlare di GDO e Horeca. Il primo è l’acronimo di Grande Distribuzione Organizzata e riguarda le vendite in supermercato o catene commerciali, in questo caso l’efficienza economica è notevole e si può trovare una bottiglia di vino fuori zona a partire da 3,5€. Horeca (HOtellerie – REstaurant – CAfé) è invece la vendita in ristorazione ed enoteca. In questo canale si trovano raramente vini ad un prezzo inferiore a 7€. La differenza di prezzo diventa un vantaggio se l’enotecaro o l’oste sanno scegliere i vini e mettono a disposizione “chicche” poco note ad un prezzo ragionevole. Il canale e-commerce è più confuso e in costante evoluzione. Al contrario di ciò che si pensa i costi di gestione sono elevati: solo la ricezione, l’inscatolamento e la spedizione comportano un extra costo di circa 2€ a bottiglia. Il servizio è ottimo perché permette di avere informazioni e accedere a vini di ogni dove, ma si paga.

Le denominazioni

Fra DOCG o DOC e qualità reale o percepita non c’è nessuna relazione. La denominazione indica una tipologia di vino che può non accordarsi con i propri gusti enogastronomici. Ci sono tipologie di vino famose e costose che personalmente utilizzerei solo per esercitarmi nel lancio della clava. All’interno di ogni denominazione la qualità non è costante e se la tipologia si abbina ai propri gusti si deve insistere, cambiando produttore. E’, ad esempio, ciò che capita col Chianti o con molti vini rossi non troppo impegnativi, che offrono una variabilità considerevole.

Il trucco del primo prezzo

Ogni Casa Vinicola conosce la qualità dei propri vini. Il primo prezzo non è certamente il suo migliore prodotto. Cercando nello scaffale si può trovare il vino più economico dell’Azienda; sommando ad esso due euro, troviamo la sua qualità mediana (più diffusa). Assaggiando il vino mediano possiamo giudicare l’Azienda e con il minimo sforzo capire se sia il caso di includerla fra le nostre “amate”.

L'etichetta vera

Nel vino l’etichetta vera non è la più grossa, ma quella dove sono inclusi i termini legali. Fra le diciture obbligatorie ce n’è una, a cui pochi fanno caso, che dice invece molto della qualità ipotetica del vino. Se troviamo scritto “imbottigliato all’origine da…” vuol dire che quel vino è stato prodotto ed elaborato nella zona d’origine. Non è garanzia di qualità, ma indice che il produttore conosce la DOC. Altre volte si trova “integralmente prodotto e imbottigliato da…” in questo caso abbiamo la garanzia che il produttore ha curato tutte le fasi di lavorazione, dalla vigna alla bottiglia.